La storia dell’euro è affascinante, nonostante sia una valuta relativamente recente. Introdotto fisicamente nei primi anni 2000, l’euro viene oggi utilizzato da quasi 30 nazioni, coinvolgendo oltre 350 milioni di persone. Dal punto di vista collezionistico, l’euro ha offerto una vasta gamma di opportunità con emissioni diversificate, alcune delle quali sono diventate particolarmente ambite. Tra queste, la celebre moneta con il gufo ha attirato l’attenzione di molti appassionati e collezionisti.
La moneta con il gufo: mito e valore numismatico
La moneta con il gufo, o meglio la civetta, è stata emessa dalla Grecia, uno dei paesi che ha adottato l’euro nel 2002. La civetta raffigurata sulla moneta da 1 euro è un omaggio all’antica Grecia e alla dea Atena, simbolo di saggezza e conoscenza. Questo uccello compariva anche su monete storiche, come le famose dracme, utilizzate nel periodo classico.
Sebbene la moneta con la civetta non sia particolarmente rara, ha destato molto interesse tra i collezionisti a causa di un dettaglio: alcune monete del 2002 presentano una “S” incisa su una delle stelle che circondano la moneta. Questo dettaglio ha portato molti a credere che queste monete fossero di grande rarità, tanto che alcune sono state vendute per centinaia di euro.
Il mistero della “S”: la verità sul valore della moneta
In realtà, la “S” non indica alcuna rarità speciale. La lettera sta semplicemente per Suomi, il nome in finlandese della Finlandia. Infatti, a causa delle difficoltà produttive iniziali della Grecia, una parte delle monete del 2002 è stata coniata dalla zecca finlandese. Questo chiarimento ha ridimensionato il valore di queste monete, che oggi può arrivare fino a 10 euro.
Paradossalmente, le monete senza la “S” coniate in anni successivi, come quelle del 2013 e 2019, possono raggiungere valori più alti, fino a 25 euro, grazie alla loro maggiore rarità.
Conclusione: la moneta con la civetta vale davvero tanto?
Sebbene non si possa diventare “ricchi sfondati” possedendo una moneta con il gufo, questo pezzo resta comunque interessante per i collezionisti. Se hai una di queste monete, specialmente quelle degli anni più rari, vale la pena controllare il suo stato di conservazione e l’anno di conio, poiché potrebbe avere un discreto valore sul mercato numismatico.